Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 47 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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Quando la strada provinciale (oggi SP 135) che parte dallo Scalo ferroviario comincia a lambire il centro abitato di Badolato Superiore ed arriva al tombino di Sant’Ermo, nei pressi dell’Arco del Girone, c’è un rettifilo di non più di 50 metri: era il tratto di strada dove i giovani degli anni Trenta e Quaranta giocavano spesso a bocce o imparavano ad andare in bicicletta, i pochi che la possedevano. Alla fine del rettifilo c’era un muretto, piuttosto basso, che ragazzi, adolescenti e giovani solevano scavalcare con facilità e saltare al sentiero sottostante e scendere lungo un breve tratturo sull’altro tornante della strada provinciale, e poi imboccare la strada “mpetràta” della Santicèhr1a sino alla fiumara di Granèli da dove risalire a Mingiànu. E da qui a Zangàrsa, a Cuzzùhr1a, ahr1a Rangaréhr1a… Era una scorciatoia per chi da questa zona del paese doveva raggiungere la zona nord della marina, e magari proseguire per arrivare a Isca, S. Andrea, Soverato… Con il termine accurtatùri -scorciatoia, appunto- si indicava quel basso muretto sulla provinciale, che era il punto iniziale di tale scorciatoia.
Vincenzo Squillacioti Cartografia di M. R. Gallelli |