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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 47 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

ACCURTATURI

Letture: 1079               AUTORE: (Altri articoli dell'autore)        

Quando la strada provinciale (oggi SP 135) che parte dallo Scalo ferroviario comincia a lambire
il centro abitato di Badolato Superiore ed arriva al tombino di Sant’Ermo, nei pressi
dell’Arco del Girone, c’è un rettifilo di non più di 50 metri: era il tratto di strada dove i giovani
degli anni Trenta e Quaranta giocavano spesso a bocce o imparavano ad andare in bicicletta, i
pochi che la possedevano. Alla fine del rettifilo c’era un muretto, piuttosto basso, che ragazzi,
adolescenti e giovani solevano scavalcare con facilità e saltare al sentiero sottostante e scendere
lungo un breve tratturo sull’altro tornante della strada provinciale, e poi imboccare la strada
“mpetràta” della Santicèhr1a sino alla fiumara di Granèli da dove risalire a Mingiànu. E da qui
a Zangàrsa, a Cuzzùhr1a, ahr1a Rangaréhr1a… Era una scorciatoia per chi da questa zona del
paese doveva raggiungere la zona nord della marina, e magari proseguire per arrivare a Isca,
S. Andrea, Soverato… Con il termine accurtatùri -scorciatoia, appunto- si indicava quel basso
muretto sulla provinciale, che era il punto iniziale di tale scorciatoia.

Vincenzo Squillacioti
Cartografia di M. R. Gallelli

ACCURTATURI -

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